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Strategia, l’arte della semplicità

impresa strategia

di Andrea Ciancarelli

C’è paura certo, ma anche un gran fermento nel mondo dell’impresa. Un movimento silenzioso che impazza nella testa di noi imprenditori. Stiamo tutti cercando di rispondere ad una sola, semplice domanda: che strategia dovrò attuare per rispondere al nuovo mercato?

Le piccole imprese devono imparare a fare strategia

Le idee iniziano a muoversi nel web, molti si confrontano, condividono, un po’ per discuterne insieme, un po’ per cercare consensi e magari qualche rassicurazione. Il problema è che le strategie non sono mai state il punto forte della piccola impresa. Sono pochi quelli che pianificano, che studiano il mercato, che si armano di un business plan prima di avventurarsi. In molti invece si lanciano direttamente in mare aperto, senza nemmeno una bussola. La conferma, già a gennaio 2019, in un articolo del Sole24Ore, che indicava il 37% delle imprese in chiusura entro i primi quattro anni. Neanche il tempo di capire dove possano aver sbagliato. Immaginiamo cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro; ormai è vitale avere una strategia.

Keep it simple

Chiariamolo subito, generalizzare è impossibile. Ogni mercato ha le sue necessità, le sue caratteristiche, le sue problematiche, e ogni impresa, con la sua filosofia e cultura aziendale, dovrà provare a rispondere a proprio modo. C’è però una linea comune, un concetto di partenza da tenere sempre presente quando si studia una strategia: qualunque cosa fai, keep it simple. Nelle varie condivisioni e nel web, iniziano a girare proposte articolate, particolarmente complesse, stravolgimenti aziendali degni di chissà quale grande impresa, e questo molto spesso con la scusa di voler sbaragliare la concorrenza. È un po’ come dire: se tutti ci adattiamo allo stesso modo, ci troveremo presto a sgomitare. Ma il mercato da sempre si regge sulla concorrenza, e così sarà in futuro. Non serve a niente strafare, neppure inventarsi sofisticate strategie o lanciarsi in evoluzioni da funamboli con la speranza di accaparrarsi una posizione nel mercato. Se non sai camminare davvero bene sulla fune, rischi solo di cadere e di farti male. Quello che dobbiamo avere chiaro è che la piccola impresa è fatta di scelte semplici, logiche e lineari e che la vera differenza che c’è tra le aziende è che molti pensano, ma solo pochi, pochissimi fanno davvero.

Il cambiamento necessario

La reazione al mutamento di mercato è dettata dal mercato stesso. Se la domanda va da una parte, io devo adeguarmi in maniera efficiente ed efficace, spendendo il giusto per riadattare quanto mi basta ad ottimizzare e attualizzare la mia offerta. Insomma, sufficiente usare il buon senso, mettersi come sempre nei panni del cliente e capire che tipo di servizio gli piacerebbe ricevere. Attenzione però: semplicità non esclude originalità. È lì che bisogna cercare di differenziarsi, esattamente come prima dell’arrivo del Coronavirus. La vera difficoltà sta nel distinguersi, nello specializzarsi, trovare la giusta nicchia di mercato a cui rivolgersi e lo specifico bisogno da soddisfare. Se qualcuno è in cerca di ispirazione, abbiamo sempre la possibilità di poter dare uno sguardo alle grandi imprese, di capire come si muovono, quali strategie stanno pensando di attuare, quali servizi vogliono implementare. Se è vero che grandi e piccole imprese viaggiano su binari diversi, è altrettanto vero che la maggior parte delle strategie dei Big possono spesso essere riadattate anche da chi grande non è, ma sempre e comunque in maniera semplificata.

Capire e soddisfare la domanda del mercato

Chi ha paura di imbattersi in una eccessiva concorrenza futura non tiene conto della mentalità rigida di molti imprenditori. Lo spartiacque sarà determinato dal coraggio di ognuno di noi nell’affrontare il proprio mercato con un occhio diverso e una nuova impostazione, ben lontana dai vecchi schemi a cui eravamo abituati. La vera differenza starà tra chi attuerà un cambiamento reale e chi si riprometterà di farlo, rimandando sempre a un momento futuro perché non c’è cosa più difficile per un imprenditore se non quella di mettere in discussione anni di impostazione e di abitudini. Cambiano le tecnologie, gli strumenti e le situazioni. Solo una cosa non cambia mai: la strategia che funziona meglio è sempre quella che risponde alla domanda attuale nel modo più semplice ed efficace possibile.

Photo by Patrick Perkins on Unsplash

OCL

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