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“Itinerari di bellezza” per conoscere il patrimonio culturale

bellezza cultura

di Francesco Fravolini

Il patrimonio culturale italiano coinvolge le persone, emoziona i visitatori, valorizza la cultura, presenta le testimonianze storiche, evidenzia la bellezza. Sono queste le peculiarità proposte ai giovani con “Itineraridibellezza”, appassionante sfida culturale della seconda edizione di “#HackCultura2020”. Il focus principale dell’iniziativa è sviluppare progetti digitali delle scuole italiane, favorire la consapevolezza nei giovani sulla potenzialità derivante dal patrimonio culturale italiano. È fondamentale comprendere questa ricchezza per individuare nuovi percorsi professionali dedicati proprio alle nuove generazioni. Il progetto culturale rientra nella programmazione delle attività “#DiCultHer” per l’anno scolastico 2019-2020 e possono partecipare tutti gli studenti delle scuole italiane di ogni ordine e grado. Carmine Marinucci, Presidente Associazione internazionale #DiCultHer e Segretario Generale Scuola a rete #DiCultHer, analizza il ruolo dei giovani nella società, sottolinea la necessità di riscoprire la conoscenza.

I giovani come vivono la valorizzazione del patrimonio culturale italiano?

«La sensibilità dei giovani verso il patrimonio culturale appare assente per molti versi; la responsabilità è della disattenzione degli adulti nel coltivare il senso di appartenenza e la necessità di conoscere le proprie radici. Tuttavia accade che laddove docenti illuminati e genitori disillusi dalla facilità degli strumenti che sembrano mettere la persona al centro dell’universo, i giovani si impegnano a capire e scoprire ciò che è più prossimo a loro. La chiave del successo affinché si sentano protagonisti in percorsi di scoperta di “bellezza” risiede nel saperli guidare verso la consapevolezza e quindi la conoscenza non astratta delle cose ma funzionali nella propria vita, scoprendo come tutto ciò li rende liberi e autori del proprio progetto di vita».

Quali opportunità di lavoro nel settore del turismo e della cultura italiana?

«Sono innumerevoli le opportunità che possono protendere ad affermare i propri talenti attraverso la riscoperta della propria cultura, matrice primaria di sviluppo economico. È utile sottolineare come la valorizzazione del patrimonio culturale sia interpretabile in una varietà di modi che consente pertanto una fruibilità anch’essa creativa. Il mondo dei giovani del terzo millennio è pervaso dal digitale che, se opportunamente “governato”, diviene “facilitatore” per l’apprendimento della propria cultura, intesa come radici e patrimonio da tutelare e valorizzare. L’overloading comunicativo disorienta e crea smarrimento al pari delle plurime circostanze di settorialitá di conoscenze, le quali non garantiscono quella sintesi di sapere auspicata ma mai realizzata. La conoscenza ha senso se è rapportabile a circostanze ed è frutto di analisi di ricerca, il tutto in una ipotesi di finalità di benessere che è sociale e che si concretizza nell’affermazione personale e in comunione con gli altri».

La sensibilità dei giovani nel ricercare la particolarità di un territorio può renderli maggiormente consapevoli della ricchezza italiana?

«Guidare i giovani nella scoperta del territorio è assolutamente “obbligatorio“ perché è dovere degli adulti sostenere la loro formazione in perfetta armonia con se stessi e con il mondo in cui vivono. La terra è quell’immensa mappa concettuale che è proiezione dell’esistenza umana e il genere umano matrice di questa; conoscendone la bellezza e l’essenza è possibile scoprire se stessi. La rivelazione della propria appartenenza culturale consente di vivere in armonia con se stessi e con gli altri: a nessuno gioverebbe mortificare parte del proprio corpo».

Come favorire questo segmento culturale nella scuola italiana?

«I percorsi di scoperta e riscoperta del territorio avvengono attraverso proposte che mirano a promuovere il proprio io e così come il mito è sintesi per eccellenza per “narrare” ogni forma d’arte, sublimando l’anima dell’uomo e rendendola ricettiva nel comprendere l’universo tutto, è importante che ogni percorso formativo/educativo sia in assonanza con i discenti; questo può verificarsi nel linguaggio parlato dai nostri giovani e rispetto a quelle esigenze educative riscontrate in una società in continua evoluzione. Questa valutazione è stata in parte recuperata proprio attraverso il decreto legislativo 60 del 2017 che promuove percorsi verso la riscoperta della cultura umanistica. La difficoltà registrata in questo momento storico è come la settorializzazione del sapere, concretizzata per governare l’immensità del sapere stesso, sia stata la causa di aver disperso la correlazione di tutti i saperi. È assolutamente necessario riscoprire l’afflato della ricerca della conoscenza che è sensibilità e matrice dell’umanità».

Per i giovani è un passaggio fondamentale conoscere le realtà storiche e culturali dell’Italia, comprendere le potenzialità di questa ricchezza, trasformare in opportunità professionali, promuovere nuovi progetti a beneficio della cultura, proiettare la propria visione nella quale esprimere se stessi. I partecipanti devono presentare un itinerario esperienziale dove condurre il “viaggiatore” a conoscere e partecipare a una oppure al massimo due giornate indimenticabili nel territorio prescelto. L’itinerario, certificato dalla prima piattaforma blockchain dedicata alla cultura e al mondo dell’Istruzione (https://lirax.org/it/cultura-e-blockchain/), sarà presentato nel corso della seconda edizione della “Rassegna dei prodotti realizzati sui temi del Digital Cultural Heritage dalle scuole italiane”. La manifestazione si svolgerà a Matera durante la quinta edizione della Settimana delle culture digitali “Antonio Ruberti”, dal 30 marzo al 5 aprile 2020.

Riferimenti per partecipare e il programma dell’iniziativa:
https://www.diculther.it/hackcultura2020-lhackathon-degli-studenti-per-la-titolarita-culturale/
https://www.diculther.it/sfida-4-la-bellezza/
https://www.diculther.it/programmazione-delle-attivita-diculther-per-lanno-scolastico-2019-2020/

Photo credits: Antonella Salvatore

OCL

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