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Digital health

Digital health

di Andrea Bellezza

Tra i settori che più sono investiti dalla rivoluzione 4.0 spicca quello della salute, per impatto, rilevanza e complessità. Questi cambiamenti sono genericamente sintetizzati con la troppo restrittiva formula digital health, che esaurisce solo parte di un fenomeno ben più ampio.

Cos’è la digital health? E cosa c’è oltre?

Proviamo a mettere un pò d’ordine. La letteratura in questione è copiosa e non sempre uniforme. Tendenzialmente per digital health intendiamo sistemi, piattaforme, tecnologie le cui funzioni sono: catturare, raccogliere e trasmettere dati relativi alla salute; supportare attività di ricerca o sperimentazione; coadiuvare processi clinici. Queste soluzioni ingaggiano gli utenti in relazione a temi legati a stile di vita, benessere e salute. É quanto mai opportuno evidenziare che queste applicazioni solitamente non presuppongono evidenze cliniche, regolazione specifica e supervisione scientifica, e ciò significa che non possono essere intese come soluzioni mediche a tutti gli effetti. In questa categoria annoveriamo: tecnologie rivolte agli utenti, come APP per il fitness e la nutrizione, o utili a ricordare prassi e protocolli; piattaforme di comunicazione per gli utenti, quali portali con contenuti divulgativi o di approfondimento; tecnologie di informazione sulla salute, come piattaforme per registrare i dati o automatizzare prescrizioni e ordini; soluzioni per trasmettere dati e informazioni, come strumenti di telemedicina base per visite virtuali e cure a distanza, programmi per il supporto alle decisioni, piattaforme professionali per la gestione delle attività di ricerca.

Le applicazioni tecnologiche per benessere e salute

In tal senso sono molte le iniziative per orientare il frastagliato mercato, tra cui segnaliamo il progetto europeo Activage, che mira a creare una piattaforma di interoperabilità tecnologica per le soluzioni che si occupano di invecchiamento attivo. Un gradino sopra in termini di complessità abbiamo quella che definiamo digital medicine, ovvero software e hardware che necessitano di evidenza clinica specifica e provata. Servono a misurare parametri corporei o intervengono direttamente in servizi, procedure o terapie mediche. In quest’area troviamo applicazioni per la diagnostica digitale, in grado di riconoscere sintomi e individuare patologie. Ma anche biomarcatori digitali, capaci di di misurare oggettivamente processi biologici, patologici e risposte terapeutiche. Soluzioni per il controllo remoto dei pazienti e sistemi per il supporto alle decisioni mediche. Soluzioni che costituiscono parte della terapie o dell’intervento, come componenti digitali di farmaci, sensori commestibili, farmaci connessi a dispositivi, organi e impianti artificiali.

Digital therapeutics o DTx

La terza sezione – digital therapeutics o DTx – è quella più avanzata, ed include soluzioni che rappresentano direttamente terapie per prevenire, gestire o curare una patologia. Naturalmente tali terapie hanno assoluta necessità di evidenza clinica e di validazione sperimentale certificata nel mondo reale; sono esattamente alla stregua di un protocollo tradizionale, ma con la complessità derivante dalla mancanza di una letteratura sedimentata. In questo insieme troviamo soluzioni che sono effettivamente terapie digitali. Erogano procedure mediche, gestiscono patologie, potenziano funzioni e parametri corporei a fini di prevenzione. I principi cui tutte le terapie digitali devono necessariamente rispondere sono prevenire, gestire o curare patologie. Ma anche sviluppare un intervento medico attraverso un software o realizzare pratiche d’eccellenza in termini di progettazione, produzione e standard di qualità. Queste terapie devono essere fondate su studi clinici ed evidenze empiriche con risultati pubblicati. Assicurare il coinvolgimento dell’utente, garantire sicurezza e privacy. Le DTX devono seguire i regolamenti nazionali ed internazionali e utilizzare una comunicazione corretta e veritiera. Infine, devono basarsi su risultati che abbiano riscontro nel mondo reale.

Il futuro della salute e i quesiti etici

In estrema sintesi osserviamo rinnovata attenzione rispetto alla centralità della persona – in primis del paziente – e un processo di decentralizzazione e distribuzione dell’intelligenza e della conoscenza. E quali sono le tecnologie più significative che abilitano questi epocali cambiamenti? Possiamo riassumerle mutuando la formula di un recente report di Accenture: DARQ – che sta per Distributed ledger technology (DLT), Artificial intelligence (AI), extended Reality (XR) e Quantum computing. Rimangono ancora molti dubbi, problemi complessi che ancora non riusciamo ad impostare, questioni gnoseologiche. Non siamo in grado di anticipare le possibili evoluzioni di questi sistemi, o quesiti etici. Responsabilità, delega delle scelte o legittimità, tanto per fare un esempio, degli interventi bionici per potenziare il nostro corpo, e cambiamento di personalità che ne potrebbe derivare.

Foto di Bokskapet da Pixabay

OCL

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