
L’Associazione Italiana Videogiochi (AIV) ha appena pubblicato un libro “I mestieri dei videogiochi”, Audino Editore. Un libro che vuole portare alla scoperta dei mestieri del futuro e dei percorsi di carriera possibili in ambito gamification.
Cos’è la gamification
La gamification consente di applicare, a realtà già esistenti, dinamiche e tecniche del mondo dei videogiochi, con l’obiettivo di creare engagement, motivazione e intrattenimento. I videogiochi oggi hanno una grande applicabilità nel mondo aziendale e professionale e i gamification jobs nel mondo sono veramente tantissimi. L’applicazione della gamification oramai ha preso piede in diversi ambiti: dalla cultura al turismo, dal mondo medico a quello psicologico, dall’ambiente all’industria delle costruzioni, dalle HR al marketing. Tutti sembrano voler usare queste nuove tecniche.
La psicologia nella gamification
Tuttavia, sbagliamo a credere che la gamification sia meramente tecnologia. Nel suo libro “Gamification by design“, l’esperto Gabe Zichermann sostiene che la gamification implica per innanzitutto psicologia e poi tecnologia. Chi ha mai giocato con i videogiochi sa quanto possono essere motivanti ed engaging le dinamiche di questi strumenti. E quanto ci sentiremmo più diverititi e “leggeri” se anche la vita quotidiana professionale e lavorativa potesse assomigliare ad un videogame?
Gamification e motivazione
Grazie a questa nuova tecnica, si può dimostrare che i lavoratori si sentono motivati e coinvolti proprio come i giocatori di videogiochi. Le persone sono impegnate in una attività e agiscono in modo interattivo, collaborano come se stessero giocando, favorendo maggiormente il lavoro di squadra pur di raggiungere l’obiettivo comune. Inutile dire che da un punto di vista di gestione delle risorse umane la gamification migliora la motivazione del dipendente, la sua loyalty nei confronti dell’organizzazione per cui lavora, con conseguente impatto positivo sulla performance aziendale.
La gamification fa divertire i clienti
Ma la gamification può motivare anche la risorsa umana esterna, ossia il cliente. Oramai le aziende hanno capito che serve creare intrattenimento ed esperienze uniche. I classici programmi fedeltà sono superati, il cliente si aspetta sempre più una esperienza diretta e coinvolgente, si aspetta di divertirsi e di interagire direttamente. Pioniere in questo è stato Starbucks, con myStarbucucksrewards, che ha portato i videogiochi nella vita del cliente. Ma oramai tutti i brand seguono a ruota. In fondo, regola fondamentale del marketing, è più semplice e meno costoso gestire clienti fidelizzati che acquisire nuovi clienti.
Strumento di inclusione sociale
Infine, la gamification per scopi sociali: progetti europei di gamification per l’empowerment e l’inclusione. L’utilizzo dei videogiochi come strumento per avvicinare quei gruppi che rischiano l’esclusione sociale.
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