
di Serena Selvarolo, key account
Il TEDxRoma 2019 ha celebrato la Società 5.0.
L’essere umano sarà sempre più protagonista del cambiamento tanto da guardare al futuro prossimo in ottica umanocentrica.
“Non è la specie più forte a sopravvivere, e nemmeno quella più intelligente ma la specie che risponde meglio al cambiamento”.
Darwin aveva ragione ma non immaginava neppure lontanamente il susseguirsi di cambiamenti degli anni e dei secoli che sarebbero venuti dopo di lui.
Cambiamenti che hanno riguardato, e tuttora riguardano, non solo le specie animali e vegetali ma anche la specie umana.
La nuova evoluzione culturale
Nessuno escluso.
Continua e incessante è la trasformazione che stiamo vivendo in tutti i percorsi della nostra società globale, ogni essere umano che sia adulto o bambino, ragazzo o anziano è ormai parte attiva del cambiamento culturale che la cosiddetta digital trasformation sta apportando alla nostra specie.
Tutto questo, oltre allo sviluppo e alle innovazioni che sono ogni giorno sotto i nostri occhi, genera al contempo nuove domande e preoccupazioni verso quello che sarà, e forse già è, la vita e la nostra società.
Scenari complessi che necessitano di rassicurazioni e soprattutto spiegazioni per calmare almeno un po’ la sete di sapere di noi esseri umani.
Nella Nuvola di Fuksas gli speaker del TEDxRoma, ci hanno mostrato un po’ di quel futuro offrendoci delle risposte e nuovi quesiti in cui l’uomo è, e sarà sempre di più, il nucleo della società.
Lost in complexity
Ci troviamo nell’era della complessità, un’epoca fatta della ricerca spasmodica per comprendere il cambiamento e della frustrazione nel non riuscire a trovare le risposte.
Questi gli scenari analizzati nella prima sessione del TEDxRoma 2019.
Un’analisi della reazione degli uomini e della società attuale all’era della complessità da diversi punti di vista.
La ricerca di nuovi punti di riferimento, ideali e reali cui ispirarci e affidarci per riuscire a vivere da protagonisti e non soccombere ai mutamenti.
L’istruzione come soluzione
L’economista indiano Ashoka Mody, professore associato presso l’Università di Princeton, pone l’accento sull’assenza di crescita economica e sociale del nostro Paese.
Causa e al contempo soluzione è, secondo Mody, da ricercarsi nell’istruzione.
Alle soglie del 2020 l’Italia vive nuovamente, o forse ancora, una frammentazione territoriale tra nord e sud in cui la scala sociale è molto lontana da avere le stesse opportunità di istruzione per i bambini di ogni regione.
Questo provoca una serie di reazioni a cascata, positive o negative che segnano profondamente il percorso della loro vita.
Un’istruzione inadeguata non consente lo sviluppo della persona e questo incide su tutti gli aspetti culturali e sociali andando a ledere la costruzione della coscienza di quei bambini che un giorno saranno adulti.
I continui tagli all’istruzione e la miopia dei governi nel non voler attuare riforme scolastiche concrete che consentano pari opportunità di studio per tutti, equivale ad impedire lo sviluppo economico e culturale della nostra società.
Pensiamo agli effetti che un’istruzione diffusa e paritaria potrebbe portare alla prossima generazione di italiani, una futura società composta da individui culturalmente preparati con una coscienza economica, sociale e politica tale da generare il vero cambiamento ed evoluzione che questo Paese meriterebbe di avere.
Il Terzo Paradiso
Un altro modo per affrontare la complessità della nostra era è quello che l’artista di fama mondiale Michelangelo Pistoletto sta realizzando nel suo “Terzo Paradiso”.
Dalle sue doti artistiche e intellettive hanno preso vita “forme d’arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”.
Nel 1962 trasforma la tela in una superficie specchiante e da lì inizia a leggere lo specchio come strumento in grado di mostrare la realtà, una realtà infinita, senza limiti e nella quale la forma matematica dell’infinito evolve fino a rappresentare graficamente e concettualmente tutti i momenti della vita stessa: nascita, crescita, morte.
La nuova forma definita da Pistoletto il “Terzo Paradiso” il cui simbolo grafico è una “riconfigurazione del segno matematico dell’infinito, è composto da tre cerchi consecutivi.
I due cerchi esterni rappresentano tutte le diversità e le antinomie, tra cui natura e artificio.
Quello centrale è la compenetrazione fra i cerchi opposti e rappresenta il grembo generativo della nuova umanità”.
Il Terzo Paradiso è una nuova fase dell’umanità, che si realizza nell’equilibrata connessione tra l’artificio e la natura.
Secondo l’artista è il nuovo stato che la civiltà dovrebbe raggiungere per assicurare la propria sopravvivenza.
Per far ciò occorre innanzi tutto una riforma dei principi e dei comportamenti che guidano la vita comune con una particolare attenzione all’etica.
“Il Terzo Paradiso è il grande mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità nella visione globale”.
Comprendere la realtà attraverso i dettagli
Nella sessione pomeridiana il momento più emozionante dell’evento TEDxRoma2019: l’intervento di Deborah Tramentozzi.
Al primo sguardo una semplice studentessa di lettere classiche presso l’università La Sapienza di Roma appassionata d’arte.
Durante il suo speech ha intrecciato il racconto della sua vita a quello della Deposizione di Caravaggio narrandoci dettagli personali e fornendoci una lettura simbolica del famoso quadro con gli occhi di chi lo ha analizzato in ogni millimetro provocando lo stupore di ogni persona presente.
Quegli occhi, i suoi, che però non sono in grado di vedere perché Deborah è cieca. “La visione del dettaglio cambia la prospettiva, e immerge lo spettatore nella completezza dell’idea del messaggio: bisogna cambiare la prospettiva delle circostanze” afferma Deborah.
Deborah Tramentozzi è una donna e un essere umano che ci dà prova dell’adattamento al cambiamento richiesto sempre di più alla nostra specie, che ha alto il valore della sopravvivenza anzi del Vivere con la v maiuscola.
Trasformando la sua difficoltà in forza è stata in grado di vedere comunque la realtà senza perdere nulla ma anzi vedendola davvero perché lei è in grado di vederla senza filtri, senza ipocrisia e pregiudizi sociali e quindi meglio di tutti noi altri, falsamente vedenti.