
di Federica Sbrenna, HR consultant -Executive Coach
La scuola americana e l’integrazione con il territorio
Anche negli USA non sempre le scuole funzionano bene, ma quando funzionano la differenza si vede, come nel distretto di Hopewell, New Jersey, dove le scuole vantano un’offerta formativa e culturale ricca e di qualità.
E ciò non solo grazie al significativo contributo economico dello Stato (giacchè le tasse in quest’area sono davvero alte) ma anche grazie all’attività e al contributo instancabile di insegnanti, genitori e università, che operano in sinergia per individuare e promuovere iniziative formative innovative.
Uno degli aspetti a mio avviso più affascinanti della scuola americana, e parlo della pubblica per esperienza diretta, è da un lato la sua funzione di integrazione con il territorio e le istituzioni locali, dall’altro la sua capacità di formare una coscienza civile.
È infatti la continua osmosi con il territorio, e le realtà istituzionali e imprenditoriali locali, che garantisce la incessante sperimentazione in ambiti scolastici diversi: dalle scienze alla matematica, alla musica, alla letteratura, con il fine di fornire agli studenti strumenti ed esperienze utili per il loro sviluppo scolastico e umano, ma anche di creare opportunità per una crescita professionale futura (medie e superiori).
Un esempio concreto: progetti di natura scientifica o STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) come la “coltivazione di piante idroponiche”, o il progetto di studio per il riciclaggio, o il workshop con lo story teller.
Il ruolo attivo di genitori e insegnanti
Oltre alle iniziative ufficiali sponsorizzate dalla direzione scolastica ci sono poi iniziative supportate dal PTO.
La Parents-Teachers Organization è la Organizzazione Insegnanti e Genitori, aperta a tutti, che si riunisce mensilmente per valutare e finanziare iniziative particolari proposte dagli insegnati, e condivise con la direzione scolastica, al fine di arricchire il curriculum scolastico.
Anche la scuola pubblica dunque finanzia una parte delle iniziative con fondi privati, grazie al ruolo attivo di genitori e insegnanti.
Diversamente dalla scuola italiana, considerata un po’ come una struttura a sé, il cui decorso è percepito spesso come tangenziale alla vita delle famiglie -e con queste si interseca prevalentemente solo in presenza di problemi disciplinari o in occasione dei colloqui- qui la scuola auspica, cerca e accoglie il coinvolgimento costante dei genitori con il proposito di migliorare continuamente l’esperienza scolastica dei ragazzi, arricchendola di elementi concreti derivati dalla quotidianità.
Interessante. Ma dove prende i soldi il PTO per finanziare tante belle iniziative ?
Lezione di aggregazione e senso di comunità
Il PTO organizza e finanzia eventi durante tutto l’anno scolastico, eventi che svolgono due funzioni: creano aggregazione e, in genere, portano fondi.
Si va dalla “Fiera del libro”, in cui una buona percentuale dei libri venduti va alla scuola, al “Carnival” di settembre, alla serata di Gala con tanto di asta.
A volte sono gli studenti stessi ad autofinanziarsi, attraverso la vendita di muffin, donuts o pretzel (!).
A volte gli eventi organizzati hanno il solo scopo di creare aggregazione, senso di appartenenza alla comunità (il PTO vende anche gadget e adesivi con il logo della scuola!): la festa a scuola con il DJ alle medie, il cinema con pop-corn e caramelle alle elementari, e via dicendo.
L’evento chiave in questo senso è rappresentato dall’assemblea scolastica mensile cui partecipano studenti, insegnanti, staff e soprattutto il preside (il principal) per condividere le esperienze più significative in maniera collettiva, celebrativa (si cantano sia l’inno nazionale che della scuola!), costruendo un sentito comune di valori condivisi e professati e rafforzando il senso di appartenenza alla comunità.
Può darsi ci sia un po’ di retorica, indubbiamente, ma a mio avviso è così che nasce e si rafforza l’abitudine a contribuire alla creazione di qualcosa di valido per la società anche quando la scuola è ormai alle spalle.