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Come nasce una start-up

L’intervista a Roberto Ricci, fondatore di busrapido.com, noleggio autobus con conducente

In che modo è nata l’idea di creare busrapido.com

L’idea di Busrapido è nata tra le mura universitarie. Io e il mio socio Gabriele Saija ci siamo avvicinati al mondo dei viaggi di gruppo un po’ per caso. Gabriele era il Presidente di ACE, l’Associazione Corsi Economia, io Tesoriere del Board di ESN, l’associazione di volontari che si occupano dell’accoglienza e dell’integrazione degli studenti internazionali qui a Roma. Con le associazioni organizzavamo molte attività culturali e ricreative per stare insieme e creare comunità. I viaggi di gruppo sono sempre stati una delle nostre attività preferite: spesso in università si trascorre tanto tempo insieme per le lezioni, ma non si ha sempre l’occasione di conoscersi a fondo gli uni con gli altri. I viaggi di gruppo sono il momento perfetto per fare squadra: i ragazzi vivono un’esperienza immersiva di uno o più giorni tutti insieme, condividendo tutte le attività programmate, conoscendosi meglio e creando legami più forti tra di loro. Un viaggio dopo l’altro, io e Gabriele ci siamo resi conto di quanto difficile potesse essere il processo di prenotazione di un pullman: le aziende di autobus, infatti, non mostrano i loro prezzi online e fare un confronto tra le offerte di più aziende può richiedere anche diversi giorni. Così ci siamo chiesti: “Possibile che non esista nessun sito dove puoi confrontare e prenotare il tuo pullman in pochi click?”». Le ricerche online non diedero però i frutti sperati: non c’era servizio che offrisse quello di cui avevamo bisogno. Così decidemmo di costruirlo noi.

Quali sono stati i maggiori ostacoli da affrontare per creare la tua impresa?

Una delle difficoltà maggiori all’inizio è la conoscenza di “come funzionano le cose”. Quando esci dall’università sai poco di pratico, non conosci neanche l’esistenza della Camera di Commercio o di cosa sia un codice ATECO. Eppure tutti si aspettano che tu sia preparato per fare impresa. Lanciare un business digitale, inoltre, è molto diverso dal lanciare un business tradizionale. Sono necessarie competenze diverse, dal digital marketing alla programmazione al design. Abbiamo dovuto imparare tutto da soli, è stato fondamentale investire i primi mesi nella nostra formazione personale. Un’altra difficoltà è convincere i primi clienti e fornitori a lavorare con te. Se non hai un track record o un brand affermato alle spalle, dovrai lavorare il triplo degli altri per guadagnare la loro fiducia. All’inizio le risorse finanziarie sono poche e costruire un prodotto scalabile in maniera MVP lean non è affatto semplice. L’Italia da questo punto di vista – purtroppo – è un paese poco startup-friendly: quando abbiamo iniziato ad interessarci al mondo dell’innovazione, nel 2013, in Italia si investivano appena 50 milioni l’anno in startup. Oggi le cose stanno progressivamente migliorando, ma il nostro ecosistema è ancora molto lontano dal poter competere con quello delle altre vicine nazioni europee, come Regno Unito e Germania. 

Quali skills sono state maggiormente necessarie?

Resilienza, apertura al cambiamento e ottimismo. Essere resilienti significa saper riorganizzare la propria vita dinanzi alle difficoltà, ripartendo dalle opportunità che la vita offre, senza lasciarsi scoraggiare dalle avversità incontrate sul proprio cammino, ma anzi, traendo ispirazione proprio da esse per reinventarsi ogni giorno, magari creando ex novo una realtà come una startup. Accanto alla resilienza, imprescindibile risulta essere la disponibilità al cambiamento. Se vuoi fare startup devi essere pronto al continuo adattamento alle nuove circostanze e situazioni che si presentano. Un buon business plan è fondamentale, ma le cose possono andare diversamente da come le avevi pianificate.

È importante essere disposti a cambiare direzione se il mercato risponde diversamente al tuo piano iniziale. 

È indispensabile infine l’ottimismo. Quando tutto è continuamente in prova, gli alti e bassi sono all’ordine del giorno, la frustrazione sempre dietro l’angolo e lo stress rischia di mangiarti a morsi. Il sorriso e l’energia faranno la differenza. Se non sai reagire così e non sai farlo in fretta, una startup non fa per te.

Quali raccomandazioni daresti ad un giovane che vuole inventare un nuovo business e creare la propria impresa 

Non aspettare le “condizioni migliori” per fare il primo passo – non accadrà mai. Se hai una grande idea e sai bene dove vuoi arrivare, inizia! Creare una startup dal nulla non è facile, soprattutto all’inizio. Ci vorrà del tempo, arriveranno critiche e delusioni a cui non si sarà mai abbastanza preparati. L’imprenditore che attraversa con successo i tempi duri è colui che riesce, alla fine. Sii sempre pronto ad imparare nuove lezioni, ad apportare i dovuti cambiamenti durante il percorso. Se non farai il primo passo, non gusterai mai la gioia di aver creato una startup di successo. Un ultimo consiglio che posso dare è di non fare tutto da solo.

I singoli non vincono i trofei, le squadre li vincono. Un imprenditore saggio sa che non può farcela da solo.

Scegli dei compagni di viaggio che hanno voglia di condividere il percorso insieme con te!


OCL

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