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Immersiva, AAA cercasi autori

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di Nicola Sapio

Immersiva, un aggettivo sempre più usato, a volte abusato, e che troviamo sempre di più associato all’offerta culturale e artistica. Esperienza immersiva, mostra immersiva, spettacolo o performance immersiva. 

Cosa si intende per esperienza immersiva

L’utilizzo del termine in questi casi intende abilitare nell’audience il riferimento ad un immaginario in cui lo spettatore si trova avvolto e, auspicabilmente, coinvolto. Un mondo digitale totalizzante in cui entrare “fisicamente” per ritrovarsi appunto immersi per la durata dell’esperienza. Digitale e immersività vanno ormai di pari passo. Digitale è l’ambiente e/o lo strumento che permette all’artista di produrre un’opera immersiva e al fruitore di viverne l’esperienza. La novità la troviamo nello strumento digitale abilitante, non certo nel tipo di esperienza a cui, a livello artistico, ci si riferisce da ormai moltissimi secoli. Pensiamo, per esempio, all’esperienza che viviamo entrando nella Cappella Sistina. Una delle principali sensazioni che proviamo non è esattamente quella di entrare in un magnifico scrigno di bellezza e di arte che ci avvolge in modo totalizzante? 

Digitale e immersivo

Arriviamo quindi al nodo della questione. Se il digitale è lo strumento per ottenere l’effetto immersivo, queste due condizioni (strumento ed effetto), da sole, non determinano certo la qualità e l’originalità di una produzione artistica. Quello che conta, infatti, è l’autorialità. Senza la pretesa di arrivare alla genialità di un Michelangelo o di un Raffaello, ma sicuramente muovendosi verso la ricerca di un messaggio e di un linguaggio originale con l’obiettivo di suscitare un’emozione nello fruitore, un cambiamento che si possa portare dietro una volta ri-emerso. Il tema in realtà non è nuovo. E, come spesso accade, è stato anticipato dal mondo produttivo artistico e culturale privato, prima di essere “scoperto” anche a livello istituzionale e pubblico. 

LuBec 2021

Se ne è parlato al LuBec 2021, l’evento a Lucca giunto alla 17° edizione dedicato alla conoscenza e allo sviluppo della filiera cultura-innovazione che ha ospitato il primo summit di “Immersiva”,  dedicato al tema con interessanti seminari e convegni che hanno visto la partecipazione di relatori istituzionali, dirigenti, operatori del settore, artisti e comunicatori. Il merito degli organizzatori del Lubec e del curatore del summit, Steano Fake di the Fake Factory, è stato quello di andare oltre il focus sulla tecnologia abilitante per incentrare invece il dibattito sulla necessità di ricercare linguaggi ed espressioni artistiche che possano delineare una cifra stilistica originale e peculiare. 

AAA cercasi autori

L’obiettivo non è (o non è più) quello della conoscenza e della piena consapevolezza, sia da parte dei produttori che dei fruitori, degli strumenti digitali che abilitano all’esperienza immersiva. Diventa necessario elevare l’asticella a livello autoriale e quindi artistico. In termini pirandelliani, le sei tecnologie più utilizzate nell’universo immersivo, ovvero AR (realtà aumentata), VR (realtà virtuale, MR (realtà mista), VPR (video-mapping), Ologrammi 3D e Audio 3D, rappresenterebbero i sei personaggi in cerca di autore. In altre parole, in ambito artistico, la tecnologia è fondamentale. Ma il rischio è che risulti fine a se stessa se non viene utilizzata come uno strumento per condividere con gli spettatori un messaggio originale e suscitare delle emozioni. Immersiva fa quindi nascere opportunità stimolanti ed interessanti.  AAA cercasi autori.

Foto di Saj Shafique su Unsplash

OCL

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