
Nel precedente articolo – ‘Stazioni, metro, aeroporti: i nuovi musei’ – abbiamo trattato del processo di musealizzazione che sta interessando la nostra penisola e i suoi luoghi strategici di attesa e di transito. L’Italia vanta primati importanti in materia, fra cui la “metro più bella d’Europa” e aeroporti-museo molto apprezzati a livello internazionale. Tuttavia, esistono realtà museali laterali, inconsuete e a volte di nicchia, che hanno base terrestre e che spesso giacciono solo a pochi chilometri da noi. Sono i musei ‘insoliti’ come li definisce un interessante sito web e che recensiamo di seguito per i milioni di turisti connazionali che, quest’anno, rimarranno in 8 casi su 10 nel nostro paese.
In viaggio, dal museo tattile al magazzino dei venti
Cominciamo dal Museo Tattile Statale Omero. Immaginate di entrare in un museo e di essere bendati. È il diktat di una realtà rarissima che vantiamo di avere nel nostro paese. Un museo tattile, in cui la vista non si impone come senso principale. Oltre trenta anni fa, una coppia di non vedenti, Aldo Grassini e sua moglie Daniela Bottegoni, decidono infatti di tradurre la frustrante esperienza “Divieto di Toccare” – impostagli dai musei canonici – in virtù, proponendo l’apertura di un museo che fosse pensato da e per non vedenti, oppure per curiosi in cerca di esperire l’arte attraverso le mani e una fenomenologia meno consueta del museo. Il progetto è di successo e nel 1999 il Parlamento italiano lo riconosce come ‘Museo Statale.’ L’Omero passa da 19 copie in gesso di scultura classica e modellini architettonici tangibili nel 1993, a 150 opere polimateriche e trans-cronologiche nel 2017. Si avvale di uno spazio di prestigio nella Mole Vanvitelliana di Ancona e una crescente considerazione museologica, artistica e didattica internazionale. Dalle Marche al Friuli Venezia Giulia, per arrivare al Magazzino dei Venti. Per chi è di Trieste la domanda nasce spontanea: “Com’è la Bora?” In pochi sanno però che questa consuetudine si è trasformata in progetto. Un ‘magazzino’ del vento, in cui, su appuntamento, i visitatori potranno “scoprire come si misura la velocità del vento, quali sono i venti del Mediterraneo, … giocare con il vento”.
Luoghi di esperienza e innovazione, per scoprire noi stessi e l’Italia
E ancora, dato che gli italiani sono ottimi risparmiatori, non poteva mancare un Museo del Risparmio. Con la pandemia, e le crescenti preoccupazioni, hanno dimostrato di saper stringere la cinghia anche di più e meglio del passato. In pochi azzarderebbero però che questa capacità si è tradotta in museo. Eppure a Torino è successo. Un luogo in cui delle ‘formiche’ – guide museali dal valore metaforico – insegnano a bambini e adolescenti come “prendere dimestichezza con la gestione del proprio patrimonio e di iniziare a dare il giusto valore al denaro e alle cose che con esso si possono compare.” Il museo include inoltre una sezione per i genitori – con approfondimenti in ambito storico, letterario e musicale sul tema. Ultimo, ma non ultimo, il Museo della Mente. Un museo allestito all’interno di una ASL rappresenta già di per sé un unicum. Questo spazio, condiviso con la ASL Roma E, propone un “viaggio immersivo nella malattia mentale e nelle sue manifestazioni.” E fra le varie esperienze proposte, si legge di “Venire aggrediti da persone che si scagliano contro un muro trasparente a poca distanza da te…Parlare e non riconoscere le proprie parole perché immerse in delle cacofonie orrende…Farsi fotografare come un criminale per la foto segnaletica. Sentire delle voci lancinanti nel cranio…” È questa la descrizione dell’esperienza presso questo acclamatissimo museo. Nel 2010, per la sua specialità, ha ottenuto il premio come “Museo dell’anno per l’innovazione e l’attrattività nei rapporti con il pubblico.” Buon viaggio!
Foto di JULIO NERY da Pexels