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Franchising, vale la pena affiliarsi?

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di Andrea Ciancarelli

Sono pochi quei fortunati che possono permettersi il lusso di fermarsi nell’attesa di tempi migliori. La maggior parte di noi imprenditori deve continuare a darsi da fare, soprattutto ora che inizia la ripresa.

Affiliazione in franchising, vale la pena?

Chi ha un’impresa da difendere cerca di tenersela stretta, e pur di mantenerla operativa si ingegna come può, barcamenandosi tra un colore della regione e l’altro. Ma c’è anche chi in quest’impresa non riesce, e non sempre per propria negligenza. Ci sono infatti settori decisamente più colpiti rispetto ad altri nei quali anche i migliori non sempre riescono. Per alcuni, una delle risposte a questo momento è guardare ad altri mercati, e, non avendo magari alcun tipo di esperienza in settori diversi da quello che una volta era il proprio, tentano la via del franchising. Penso allora che possa essere utile rispondere ad una domanda più che legittima: vale la pena di affiliarsi in franchising nel 2021? La risposta breve è “Sì, possibile.” La risposta più complessa è, ovviamente, “Dipende”. Visto che non è possibile dare un input specifico per ogni singolo settore, provo a dare alcuni spunti su cui riflettere.

Valutare il mercato per avviare un business in franchising

Il primo fattore da prendere in considerazione è il mercato in sé. Quando una persona poco esperta si avvicina al mondo del franchising, la prima cosa a cui pensa è l’idea di un classico negozio, magari di food, probabilmente collocato su una strada di alto passaggio. E questo poteva avere senso in parte prima della pandemia, ma in questo momento molto è cambiato. Pensiamo proprio al food. Se la nostra idea è quella di aprire un ristorante con cento coperti, forse non è il momento migliore per bloccare in questo modo tutto il nostro capitale. Possiamo però ripiegare su un format più elastico e leggero come una yogurteria, una pizzeria, una panineria, una classica piadineria, o qualunque altra tipologia di food che non necessiti di un locale ampio e posti a sedere. Visto il momento dovremo sicuramente essere un po’ più creativi del solito nella scelta della nostra location perché sarà importante che questa sia utile a soddisfare, almeno nel breve periodo, tutto quella fascia di clientela che ovviamente, allo stato attuale, è orientata a delivery e take-away. C’è da fare sicuramente più di qualche analisi, ma in molti casi un progetto simile potrebbe avere senso in determinate condizioni.

In quale settore investire?

Ci sono poi quei settori che hanno risentito meno della pandemia e che sono stati toccati solo in parte. Immaginate i centri estetici e i parrucchieri, o tutti quei servizi che comunque possono contare ancora sulla loro domanda e che, anche se stanno lavorando un po’ a fisarmonica, riescono a recuperare il perduto dopo i momenti di chiusura. O ancora, ci sono quelle aree emergenti che hanno visto addirittura una crescita della domanda, proprio a causa della pandemia. Pensiamo a tutti quei nuovi brand che si sono inseriti nel mondo del delivery o che si occupano di logistica e consegna a domicilio. Ovviamente l’aspetto negativo di questi mercati emergenti è che sono nuovi. Per cui spesso le proposte di affiliazione sono ancora un po’ acerbe e non sempre centrate. Le opportunità comunque ci sono, ma bisogna fare attenzione.

La scelta del brand

Se il mercato è sicuramente uno degli elementi chiave da prendere in considerazione, vanno valutati anche altri aspetti. La solidità del marchio a cui ci affiliamo è sicuramente uno di questi. Se prima era importante legarsi ad un brand ben impostato e strutturato, oggi lo è ancora di più. Chi ha davvero esperienza nel suo settore sa come modificare la propria proposta per riadattarla anche ai più grandi mutamenti di mercato. Se invece l’offerta del brand sta risentendo del momento in maniera importante, un Franchising serio probabilmente vi sconsiglierà un’apertura a breve termine, rimandando l’eventuale affiliazione a momenti migliori. Altro punto da considerare risiede nella visione a medio lungo termine del Brand a cui siamo interessati. Come ha cambiato la propria offerta? Come intende affrontare i prossimi due, tre o cinque anni? La pandemia lascerà sicuramente un segno, meglio a affidarsi a chi questo lo ha capito da tempo.

Quanto siamo disposti a rischiare?

Infine, bisogna farsi due conti in tasca. Momenti delicati presentano sempre tante opportunità, spesso anche irripetibili, ma è evidente che i rischi che si corrono sono più alti della norma. Diventa ancor più importante seguire quella regola a cui ogni buon investitore dovrebbe comunque rifarsi: non investire mai più di quanto tu non sia disposto a perdere. Le affiliazioni sono fattibili, in determinati casi, ma i rischi ovviamente ci sono. E se è vero che facendo tutto bene abbiamo buone possibilità di ottenere perfino risultati migliori di quelli che avremmo in un momento più statico, è altrettanto vero che è più facile cadere in errore. Quindi, rischiare, si, ma rischiare il giusto. Se ci stiamo giocando il tutto per tutto, forse non è il momento più adatto. Fatte queste considerazioni sul franchising allora, lascio a ciascuno di tratte le proprie conclusioni per valutare se, e quando, vale la pena di affiliarsi.

Foto di fauxels da Pexels

OCL

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