
Rubrica di orientamento al lavoro di Antonella Salvatore
La motivazione
Raccontare chi siamo e la nostra motivazione ad un colloquio di lavoro non è affatto semplice. Occorre spiegare cosa ci ha spinti ad inviare la candidatura, cosa ci attira di quell’organizzazione e quali aspetti aziendali condividiamo. Ma soprattutto, dobbiamo indicare il valore che saremmo in grado di portare se fossimo assunti. Non si tratta solo di un valore tecnico. Si tratta innanzitutto di un valore legato al nostro modo di essere, a come costruiamo le relazioni, a come sappiamo gestire i problemi, oppure ancora alla nostra capacità di mettere d’accordo le persone e farle lavorare bene.
Raccontare chi siamo
Tanto per fare un esempio, persone di ambito marketing e vendite sono innanzitutto valutate per il bagaglio di relazioni e contatti che porterebbero nella nuova azienda, per la loro attitudine al networking e al rapporto con le persone. Chi lavora in banca e si occupa di investimenti ha la piena fiducia dei clienti che gli hanno affidato milioni da gestire. Se quella persona dovesse decidere di cambiare datore di lavoro, sarebbe innanzitutto valutata per quel portafoglio clienti, per la fiducia che è stata in grado di ispirare, ancora prima che per il suo inglese o la sua comprensione dell’ economia. Un docente verrebbe valutato non solo per quello che sa, ma anche (e forse prima di tutto), per come saprebbe trasferire le sue conoscenze agli allievi. Chi vuole lavorare in ambito formazione non dovrà solo dire cosa insegna ma spiegare innanzitutto come insegna la materia e in che modo coinvolge gli studenti in classe.
Ecco allora che per descrivere la nostra motivazione dobbiamo guardare dentro di noi e raccontare chi siamo, il nostro modo unico di essere e di fare le cose.
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