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Rubrica di orientamento al lavoro di Antonella Salvatore

Il linguaggio del corpo al colloquio di lavoro

L’uso corretto del linguaggio del corpo al colloquio di lavoro risulta fondamentale, soprattutto per coloro che sono poco abituati a controllare il proprio body language e che non prestano attenzione a quello degli altri. Eppure noi parliamo anche con i nostri gesti, con la nostra postura e con lo sguardo, oltre che con le parole.

Il controllo del proprio corpo

Cominciamo da noi. Concentrazione su noi stessi e sugli altri fin dal nostro ingresso nell’area dei colloqui, e prestiamo attenzione alla stretta di mano. Molti di noi stringono erroneamente solo le dita e non tutta la mano. Il contatto visivo è importante, ma nulla di sbagliato nel distogliere gli occhi per raccogliere le proprie idee. Infine, risulta fondamentale sedersi correttamente, schiena dritta, gambe non divaricate, e usiamo le mani per raccontare chi siamo. Evitiamo posizioni di chiusura così come una postura estremamente rilassata. Se tutto questo ci sembra scontato, proviamo a farlo per un’ora, chiedendo ad un amico di farci domande come se fossimo ad un colloquio: ci renderemo conto della difficoltà di controllare il corpo dopo i primi minuti di colloquio.

Capire l’interlocutore per capire l’organizzazione

Al tempo stesso, il linguaggio del corpo della persona di fronte a noi va capito. L’interlocutore potrebbe essere spazientito da una nostra risposta troppo lunga, oppure potremmo notare un irrigidimento in seguito a quello che stiamo dicendo. In linea di principio, anche noi dobbiamo capire chi abbiamo davanti e se abbiamo realmente l’intenzione di lavorare nel contesto lavorativo che ci viene proposto.

Photo by Jonathan Borba on Unsplash

OCL

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