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Come si misura la felicità?

di Antonella Salvatore

Il World Happiness Report oramai da diversi anni classifica 156 paesi in base al livello di felicità.

Come si misura la felicità ?

Per misurare la felicità si analizzano alcuni valori.

Tra questi, ci sono sicuramente il prodotto interno lordo, la qualità dei servizi, la percezione della corruzione e di come si vive nel proprio paese, l’aspettativa di vita.

Ma soprattutto, libertà di fare scelte nella propria vita, generosità e libertà dalla corruzione sono tre elementi importanti su cui si fonda la valutazione della felicità.

Chi sono i popoli più felici?

Da anni le popolazioni più felici del pianeta sono quelle scandinave: Finlandia, Danimarca, Norvegia.

Nonostante il clima non favorevole, la mancanza di luce solare per prolungati periodi e le altissime tasse (a cui, tuttavia, corrisponde l’erogazione di servizi eccellenti) queste popolazioni sono le più felici del mondo.

Ma a seguire troviamo la Svizzera, il Canada, l’Olanda, la Germania, l’Austria, la Gran Bretagna, Israele, gli USA…

Forse un caso, ma il ranking della felicità mostra che i paesi più felici del mondo sono quelli in cui vi sono libertà di scegliere e assenza (o minima presenza) di corruzione.

Questi paesi sono democrazie forti, società eque, la cui popolazione si sente supportata e libera di fare le proprie scelte.

L’Italia si trova al posto numero 36 su 156 paesi: il risultato non sarebbe da sottovalutare, se non fosse per quel numero 132 in libertà e numero 128 in corruzione.

Mentre la valutazione è 7 per l’aspettativa di vita, siamo longevi: è forse anche questo che ci aiuta ad essere al posto numero 36?

Infine, non possiamo non notare che noi italiani abbiamo perso parte della felicità nel confronto dei dati 2005-2008 con i dati 2016-2018.

La scuola aiuta ad essere felici

Forse anche questo non è un caso: nell’ Happiness report scopriamo che i sistemi educativi-scolastici dei “paesi felici” sono tra i migliori al mondo.

I paesi felici hanno le migliori scuole e le migliori università.

Si tratta di scuole innovative e all’avanguardia, come quella del sistema finlandese.

La scuola finlandese presta attenzione ai comportamenti e alle attitudini degli studenti e favorisce lo sviluppo delle competenze.

In Finlandia si parla di customizzazione dei programmi di studio: il valore dell’individuo e del suo potenziale sono più forti del valore del pezzo di carta.

Ma, tanto per portare un altro esempio, anche l’istruzione danese è estremamente innovativa, e contribuisce a rendere la popolazione felice.

Sistemi scolastici che sviluppano le competenze e favoriscono l’empatia

Dai 6 ai 16 anni in Danimarca si studia l’empatia, ossia la capacità di porsi nella situazione di un’altra persona, di comprenderne i meccanismi mentali ed emozionali.

Ogni settimana ai bambini e ai giovani danesi viene insegnato a capire gli altri, a mettersi nei panni dell’altro, a cercare l’incontro invece dello scontro.

I giovani danesi sono educati alla comprensione e all’essere generosi.

Lo studio dell’empatia a scuola rende quasi inesistenti i fenomeni di bullismo, aumenta la generosità e migliora lo stato emotivo delle persone.

Eccola la verità.

I paesi più onesti, istruiti ed equi del pianeta sono anche i più felici.

Ancora una volta scopriamo che serve partire dalla scuola per costruire un paese, ridurne le iniquità, creare senso civico e, cosa di non poco conto, rendere felice la sua popolazione.

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OCL

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